Il fermo amministrativo moto e scooter è una sanzione accessoria prevista dal Codice della Strada a fronte di violazioni. Si aggiunge alla pena pecuniaria e ha effetti immediati sul bene, che da quel momento non è più autorizzato alla circolazione. Scopriamo in cosa consiste il provvedimento di fermo amministrativo, quando scatta e come ottenere la revoca fermo amministrativo.
Cos’è il fermo amministrativo veicolo
Il fermo amministrativo moto scatta come conseguenza di multe non pagate o come pena accessoria a una sanzione prevista dal CdS. Il fermo amministrativo del veicolo può essere anche conseguenza di mancato pagamento di una cartella esattoriale. In questo caso l’Agenzia Entrate Riscossione può disporre il fermo dei veicoli intestati al debitore. Tramite questa procedura si provvede alla cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), ma questi non può essere radiato né demolito.
In base all’articolo 214 Codice della Strada, il fermo amministrativo moto si ha anche come sanzione accessoria. Se ciò avviene, viene posto un sigillo sul mezzo e viene trattenuta la carta di circolazione. Durante questo periodo il veicolo resta di proprietà del conducente, e il sigillo viene rimosso al termine dello stop. Durante i primi 30 giorni, in caso di motociclo o ciclomotore, il mezzo viene affidato a una depositeria convenzionata. Al termine del periodo di fermo si ottiene la restituzione della carta di circolazione e vengono rimossi i sigilli.
Fermo amministrativo: si può circolare? Obblighi e sanzioni
Circolare con fermo amministrativo è vietato ai sensi di legge. Durante il periodo pra fermo amministrativo, inoltre, la moto o scooter va collocata in un luogo non soggetto al passaggio pubblico. Se la moto viene venduta dopo l’iscrizione del fermo, non può circolare né essere radiata al PRA. Se il debitore non paga per rimuovere il fermo, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può vendere forzatamente il veicolo. Chiunque circoli con una moto o un altro veicolo sottoposto al fermo amministrativo va incontro a una multa da 1.988 a 7.953 euro, alla revoca della patente e alla confisca del veicolo.
Come sospendere il fermo amministrativo moto
Per tornare a far circolare una due ruote sottoposta a fermo amministrativo moto occorre estinguere il debito contratto. Si può optare per il pagamento in unica soluzione o rateizzato. Nel secondo caso la sospensione scatta al pagamento della prima rata. La sospensione fermo amministrativo moto non annulla il provvedimento restrittivo, ma consente la circolazione su strada. Per trascrivere al PRA la sospensione del fermo amministrativa, bisogna presentare il documento emesso dall’Agenzia delle Entrate. A questo vanno allegati il certificato di proprietà e una marca da bollo da 32 euro.
Come cancellare il fermo amministrativo moto
Il pagamento in soluzione unica dà diritto alla richiesta di revoca o cancellazione del fermo amministrativo moto. In questo caso si può rientrare in completo possesso del veicolo. Se il fermo è stato emesso prima del 1° gennaio 2020, la domanda da presentare al PRA deve contenere:
- Documento di revoca rilasciato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione
- Modello NP3C
- Marca da bollo da 32 euro
Se il provvedimento è stato emesso dopo il 1° gennaio 2020, invece, la notifica arriva direttamente in via telematica e non serve recarsi al PRA per cancellare il fermo amministrativo.
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