Le assicurazioni sulla vita servono a tutelare sé stessi e i propri cari nei momenti difficili. Sul mercato esistono quattro tipi di polizza vita: caso morte, caso vita, assicurazione mista e polizza vita intera. Cosa accade, però, in caso di suicidio? Esiste una assicurazione vita suicidio? Per capire come agiscono le compagnie assicurative davanti a questa eventualità, occorre specificare le differenze tra le singole polizze.
Assicurazioni sulla vita: differenze
Per capire il comportamento dell’assicurazione sulla vita in caso di morte per suicidio, vanno distinte le caratteristiche delle singole polizze:
- Assicurazione caso morte: possono essere temporanee o a vita intera e contemplano il pagamento di un capitale ai beneficiari in caso di morte del contraente. La copertura può durare da 10 a 30 anni e il premio da corrispondere cresce all’aumentare dell’età
- Polizza caso vita: la compagnia paga un capitale, o una rendita vitalizia, all’assicurato se alla scadenza del contratto sottoscritto sia ancora in vita
- Polizza a vita intera: il pagamento ai beneficiari viene garantito in qualunque momento avvenga il decesso del soggetto assicurato
- Assicurazione a vita mista: il pagamento ai beneficiari è previsto qualora l’assicurato sia ancora in vita alla scadenza della polizza, mentre in caso di morte durante il periodo di validità della polizza è prevista una indennità
Assicurazione vita suicidio: come funziona
In Italia i casi di suicidio sono poco più di 10 al giorno, per un totale che supera i 4.000 ogni anno. Come risponde l’assicurazione sulla vita in questo caso? Il riferimento normativo è l’articolo 1927 Codice Civile: “In caso di suicidio dell’assicurato, avvenuto prima che siano decorsi due anni dalla stipulazione del contratto – si legge – l’assicuratore non è tenuto al pagamento delle somme assicurate, salvo patto contrario. L’assicuratore non è nemmeno obbligato se, essendovi stata sospensione del contratto per mancato pagamento dei premi, non sono decorsi due anni dal giorno in cui la sospensione è cessata”. Viene effettuata inoltre una distinzione tra suicidio volontario e quello tra soggetto incapace di intendere e volere: soltanto il primo è considerato ai termini di legge.
Assicurazione vita suicidio: indennizzo
Stabiliti i tipi di suicidio, si può capire come riscuotere il rimborso di una polizza vita. In caso di un evento imprevisto, il beneficiario è chiamato a fornire la documentazione attestante l’evento. Per riscattare anticipatamente la polizza, invece, bisogna farne richiesta dopo uno (premio unico) o tre anni (premio annuale), presentando domanda di liquidazione e certificato anagrafico che attesti che l’assicurato è in vita. In caso di decesso del contraente, come nel caso di suicidio, bisogna presentare alla compagnia certificato di decesso e dichiarazione sostitutiva di notorietà. In caso di morte non si ottiene un pagamento automatico e per questo bisogna fare attenzione alle esclusioni presenti nel contratto. Tra le eccezioni al risarcimento rientra infatti la partecipazione dell’assicurato ad eventi dolosi, e il suicidio viene comunemente inserito tra le esclusioni.
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